SANTA CHIARA
Chiara d'Assisi è la pietra angolare del Second' Ordine Francescano e porta nel mondo femminile, attraverso la clausura, lo stesso ideale di Francesco d'Assisi, che ne rimarrà il vero fondatore e padre spirituale.
LE ORIGINI DI CHIARA
Nasce in Assisi nel 1193 dal nobile assisiano Favarone di Offreduccio e da Ortolana.
Mossa dall' esempio di Francesco, suo concittadino, decide di consacrarsi
a Cristo attraverso la stretta povertà.
Il vescovo di Assisi, Guido, avvertito da Francesco circa la scelta di Chiara, nella solennità delle "Palme", nella cattedrale di san Ruffino, vuole dare a Chiara un "attestato" di benevolenza e così, dall' altare va da Chiara consegnando personalmente il ramo di palma.
La notte seguente Chiara lascia la casa paterna e si reca furtivamente nella piana di Assisi, alla Porziuncola. Li è attesa da Francesco con i suoi compagni ; attraverso il taglio dei capelli, il Serafico Padre la consacro per sempre a Cristo.
Rivestita dell' abito grigio a forma di croce, cinta da una corda e con il velo nero in testa, viene immediatamente accompagnata a Bastia, nel monastero di san Paolo delle Benedettine, rimanendo per quindici giorni.
Passò poi nell' altro monastero delle Benedettine alle pendici del monte Subiasio e qui, è raggiunta dalla sorella Agnese, anche lei animata dallo stesso desiderio di seguire Cristo. Francesco cura la sistemazione del nuovo ordine presso la chiesetta di san Damiano, da lui restaurata e, per questo motivo vengono chiamate "Damianite", " Povere Dame Recluse di san Damiano" o "della Valle Spoletana" Il nome di "Clarisse" viene attribuito dopo la morte di Chiara. Nel 1215 Francesco nomina Chiara abbadessa e detta una breve regola per le Recluse ( Forma Vitae 1216/ 1217 ).
Il cardinal Ugolino compone per le Povere Dame una nuova Regola che, verrà confermata da papa Onorio III° nel 1219. L' Umile Pianticella di Francesco, come Chiara amava chiamarsi, si impegna a vivere una povertà assoluta e, da papa Innocenzo III° ottiene per lei e le sue sorelle il Privilegium Pauperitas.
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Sulla linea della Regola Bollata del 1223, Chiara compila la sua Regola che inizia e porta a termine forse nello stesso anno 1247.
Il 16 settembre 1252 è approvata dal cardinale Rinaldo, protettore
dell'Ordine.
Il 9 agosto 1253, con la Bolla Solet Annuere, papa Innocenzo IV° approva
definitivamente la Regola. Due giorni dopo, il giorno 11 agosto, Chiara
terminerà il suo pellegrinaggio terreno.
Il governo di Chiara da abbadessa, è portato avanti con grande amabilità
e comprensione, ma tutela con zelo la disciplina religiosa.
Dorme su nuda terra fino a quando Francesco la invita a servirsi di un
sacco di paglia come materasso.
E' parca nei cibi, ma ancora Francesco la invita a temperare il suo rigore;
interverrà anche il vescovo di Assisi con la sua paterna cura.
In un momento decisivo circa la sua vita e quella dei suoi frati, Francesco
ricorre a Chiara per chiedere consiglio se orientarsi verso fa vita
eremitica o l'apostolato, pur senza abbandonare la vita contemplativa.
Chiara sollecita Francesco all' azione e lo segue dal chiostro con il suo
sacrificio e la sua preghiera.
Nella cerchia di famiglia, oltre alla sorella Agnese e alla mamma Ortolarna,
entrano a far parte dell' Ordine anche l'altra sorella Beatrice, la nipote
Balbina con la sorella Amata.
Fra le conquiste illustre dell' Ordine di Chiara, ricordiamo oltre centocinquanta principesse che hanno vissuto lo stesso ideale religioso. Chiara si distingue per il culto verso I' Eucaristia, di cui ricordiamo
l'episodio della fuga dei Saraceni.
Vive gli ultimi anni della sua vita spesso a letto per malattia, ma pur immobile corporalmente, non cessa la sua operosità per il decoro delle chiese e si dedica alla confezione di corporali. Alla sua morte sono presenti i tre compagni di Francesco: fra Leone, fra Angelo e fra Ginepro.
Ai funerali è presente anche il papa Innocenzo IV° con la sua curia; nel 1254 diventa papa il cardinal protettore Rinaldo, con il nome di Alessandro IV°. Questo canonizzerà Chiara nella cattedrale di Anagni il 15 agosto 1255.
Il corpo di Chiara viene sepolto nella chiesa di san Giorgio, dove poi sorse
la basilica a lei dedicata. |
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Nel 1850 il corpo di Chiara viene ritrovato in stato di scheletro;
ricomposto con l'abito di Clarissa, è ancora oggi esposto al pubblico e
protetto da un urna di vetro. Il 9 agosto 1912, papa san Pio X° proclama Chiara fondatrice del
Secondo Ordine Francescano.
Il 14 febbraio 1958, papa Pio XII costituisce Chiara celeste patrona della televisione.
GLI SCRITTI DI CHIARA
Chiara ci ha lasciato anche alcuni SCRITTI e, tra quelli ritenuti autentici
troviamo le quattro lettere inviate ad Agnese di Praga.
Anche il Testamento lo si considera autentico, ma rimane un po' incerta
I' autenticità di una sua benedizione.
Per quanto riguarda la Regola di Chiara, non può essere annoverata tra i
suoi scritti per il fatto che viene "ricalcata" sulla Regola Bollata del
Primo Ordine Francescano (1223).
Le lettere, pur essendo poche, ci possono aiutare a ricostruire la sua
spiritualità.
Ne avremmo potute avere ancora di più, ma la sola causa dì questa
scarsezza, confermata da Chiara stessa, è la mancanza di messaggeri e la
poca sicurezza delle strade.
La prima lettera risale con molta probabilità al 1235 quando Agnese aveva
da tempo compiuto il gesto di rifiutare le nozze con l'imperatore
Federico II°.
Chiara e contenta di questa bella e generosa testimonianza e assicura ad
Agnese una sovrabbondante ricompensa nel cielo.
La seconda lettera la si può collocare tra il 1235/ 1238; emerge il tema
della povertà e invita la destinataria a seguire tranquillamente i consigli di
fra Elia, allora Ministro Generale dell' Ordine.
La terza lettera, scritta probabilmente nel 1243, ritorna sul tema della
povertà, ma in una luce di interiorità, in rapporto all' unione con Cristo.
La quarta lettera, da collocarsi nel!' anno 1253, forse qualche settimana
prima della morte di Chiara, riveste un carattere di addio ad Agnese che,
è chiamata confidenzialmente metà della mia anima. |