"SAI CHE IL SIGNORE TI VUOLE BENE?" |
STORIA DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI
|
|
Obbedendo all’ispirazione del Signore, Francesco restaurò la piccola Chiesa di San Damiano, dove Chiara e le prime sorelle iniziarono a vivere secondo il Vangelo; di loro, il Santo ebbe sempre cura e sollecitudine speciale: le esortò con la parola, con l’esempio e con gli scritti ad osservare la santissima povertà. Nacque così il Second’Ordine Francescano, quello delle Sorelle Povere di Santa Chiara (comunemente chiamate Clarisse). Ai laici, che domandavano di vivere il suo carisma nel mondo, il Poverello indicava l’impegno di vivere nella penitenza (cioè in un atteggiamento di evangelica conversione), dando così origine all’Ordine Francescano Secolare. L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini (in latino Ordo Fratrum Minorum Capucinorum: O.F.M.Cap.), è uno dei tre Ordini mendicanti maschili di diritto pontificio, che oggi costituiscono la famiglia francescana. L’Ordine nacque intorno al 1520 circa, quando un frate francescano osservante, Matteo da Bascio – nato nella regione delle Marche – si convinse che lo stile di vita condotto dai Francescani del suo tempo non era quello che san Francesco aveva immaginato e voluto. Egli desiderava ritornare allo stile di vita originario, nella solitudine e nella penitenza, come era praticato dal fondatore del suo Ordine.I superiori cercarono di sopprimere queste innovazioni, e fra Matteo e i suoi primi compagni furono costretti a nascondersi dalle autorità della Chiesa, che desiderava arrestarli per aver abbandonato i loro obblighi religiosi. Erano gli anni della Riforma Luterana e, pertanto, qualsiasi tentativo di rinnovamento era mal visto a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica. Matteo e i suoi amici trovarono rifugio presso i monaci camaldolesi; in segno di gratitudine essi adottarono successivamente il cappuccio indossato da quell’Ordine, che era il segno distintivo dell’eremita in quella regione e l’uso di portare la barba. Ironicamente, il nome popolare del loro movimento ha origine da questa caratteristica dei loro abiti. |
|
Nel 1528, Matteo ottenne, con la mediazione di Caterina Cybo, duchessa di Camerino, l’approvazione di papa Clemente VII con la Bolla “Religionis zelus” e gli fu dato il permesso di vivere come eremita e di andare ovunque predicando ai poveri. Questi permessi non furono dati solamente per lui, ma per tutti quelli che si fossero uniti a lui nel tentativo di restaurare un’osservanza più letterale della Regola di san Francesco. I Frati Minori Cappuccini nacquero quindi come espressione del grande movimento di riforma interna all’Ordine dei Frati Minori, che voleva ritornare allo spirito autentico dei primi francescani. Desiderosi di una vita di preghiera più contemplativa e di una povertà più autentica, i primi Cappuccini si fecero ben presto conoscere anche come ferventi predicatori del Vangelo e come servitori compassionevoli dei poveri e dei malati di peste nei lazzaretti. Nel giro di poco tempo, ai pionieri della “riforma” francescano-cappuccina si unirono numerosi seguaci attratti dalla loro perseverante preghiera e dalla predicazione ardente, dall’austerità serena, dalla fraterna condivisione e dal diuturno servizio ai poveri. La comunità crebbe rapidamente e si diffuse in tutta Europa e in terra di missione. Oggi ci sono circa undicimila Frati Cappuccini in tutto il mondo. |
|
Chi sono i Cappuccini... Secondo il Diritto Canonico, i Cappuccini sono un Ordine religioso che si richiama alla Regola di San Francesco: essi devono la loro origine ad una riforma nata dal ramo dell’Osservanza. I Cappuccini operano da oltre quattrocento anni, avendo ottenuto la Bolla di approvazione “Religionis Zelus” nel 1528 da papa Clemente VII. Nella Chiesa, i Cappuccini sono frati: “La regola e la vita di questi fratelli è la seguente, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio e seguire l’insegnamento e le orme del Signore nostro Gesù Cristo” (Regola non bollata di San Francesco del 1221: FF 4). Lungo la strada, i Cappuccini sono quelle persone dalla barba lunga e incolta che indossano il caratteristico saio marrone, con un ampio cappuccio alle spalle e con un generoso cordone ai fianchi. Per i più poveri e bisognosi, i Cappuccini sono il loro prossimo, il buon samaritano sempre pronto ad interrompere il cammino per donare aiuto e consolazione. I frati sono concretamente vicini a queste persone riconoscendo in loro il volto di Cristo Signore e Maestro. La loro donazione completa e gratuita a questi fratelli si trasforma sovente in un mezzo privilegiato per la diffusione della pace e dell’amore tra le persone, in un luogo di evangelizzazione e di incontro. Per tutti, i Cappuccini sono testimonianza di intraprendente accoglienza e di laboriosa generosità, dove anche il poco che viene raccolto diventa molto: “E si faceva tant’olio, che ogni povero veniva a prenderne, secondo il suo bisogno; perché noi siamo come il mare, che riceve acqua da tutte le parti e la torna a distribuire a tutti i fiumi” (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. III). |